È formato dalle articolazioni temporomandibolari (ATM), dai muscoli masticatori e dai legamenti che stabilizzano le ATM e la regione cervicale [Messina G, 2017]. Il sistema è stato già considerato come influenzante la postura umana e molti disordini delle ATM possono alterarne l’omeostasi [Cuccia A, Caradonna C, 2009]. I cambiamenti di postura cervicale sono accompagnati da cambiamenti dei pattern di apertura mandibolare e degli spazi articolari dell’ATM. L’influenza della postura del capo sulla cinematica della mandibola è probabilmente una manifestazione di differenze di carico
mandibolare nelle diverse posizioni della testa [Visscher CM et al., 2000]. Un dolore al muscolo trapezio, innervato dal plesso cervicale, è accompagnato da una riduzione dell’apertura della ATM che presenta innervazione trigeminale [Komiyama O et al., 2005]. Il sistema posturale viene definito come “sistema tonico-posturale” per l’importanza della componente muscolare tonica. I muscoli umani non sono tonici o fasici ma soprattutto misti. Di fatto consideriamo un muscolo lungo come soprattutto fasico, volto al lavoro di potenza come gli erettori del tronco (lungo, lunghissimo dorsale e cervicale, semispinali), mentre consideriamo i muscoli brevi come muscoli di controllo quindi tonici (multifido, rotatori per il tronco). Se il muscolo lungo presenta potenza ma rischia di lussare l’articolazione, quello breve la protegge.
In breve descriviamo le caratteristiche della muscolatura fasica: hanno funzione di movimento (dinamici); contengono più fibre muscolari anche (rapide); si affaticano precocemente; si contraggono rapidamente; esprimono la massima potenza a velocità di contrazione elevata; inattivi diventano deboli e tendono a rilasciarsi; sono più deboli dei tonici. muscolatura tonica invece presenta: funzione sostegno (governa la postura); ha fibre corte disposte obliquamente (come il muscolo vao mediale del quadricipite); contiene fibre rosse e quindi lente; si affatica tardivamente; si cone lentamente; in genere sono fibre localizzate profondamente e medialmente; se inattiva si irridisce velocemente ma difficilmente diventa debole in quanto poco esauribile in relazione al proprio metabolismo. Un interessante studio di elettrofisiologia (stimolando il nervo sovraorbitario e registrando l’attività dei muscoli semispinali della testa e bicipite brachiale) ha dimostrato come la presenza di risposte trigeminocervicospinali indichi chiaramente un’interazione tra le afferenze trigeminali nocicettive ed i motoneuroni del midollo spinale cervicale sia superiore che inferiore [Serrao M et al., 2003], quindi del plesso cervicale e del plesso brachiale.